Il vortice rappresenta l'esigenza della mente di non alienarsi come i pinguini attratti dall'infinito dove vengono risucchiati, l'apparente vicinanza con Escher è solo un fatto ottico, in fondo lui costruiva le sue composizioni per crearne altre. Le tue sono perfettamente sempre contestualizzate nel vortice e questo da una parte induce alla meraviglia e dall'altra all'angoscia. Mi sembra di capire che tu stai in mezzo. Complimenti.
Giovanni Nappa (crtico d’arte, Napoli)
BREVE BIOGRAFIA
Vincent Gregory artista poliedrico, grafico,designer e illustratore, nasce a Stresa (I) Attualmente vive e lavora a Bellinzona (CH).
Ha sostenuto diverse esposizioni (personali e collettive) in Svizzera, Italia, Europa, USA e Messico. Le sua opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private in CH, I, EU, USA, MEX e recentemente anche a Vanuatu (Polinesia).Da quasi vent'anni realizza esclusivamente pinguini.
ULTIME ESPOSIZIONI:
PERCEZIONI – Centro Culturale ZEROUNO
Barletta BA (I) 8 .04 – 19.04.2007
Fondazione De Nittis BIENNALE CULTURE A CONFRONTO (IV edizione)
Castello di Trani BA (I) 19.05 – 6.06.2007
Castello di Barletta BA (I) 30.06 – 15.07.2007
VENTIPERVENTI – Officina Creativa LINEA D’ARTE
Napoli (I) 20.06 – 10.07.2007
GALLERIA OLDRADO DA PONTE
Lodi MI (I) 7.12.2007 – 6.01.2008
FONDAZIONE CLINICA VARINI - ORSELINA
Locarno CH 7.12.2007 – 30.06.2008
Tutti i giorni 09.00 – 20.00 (entrata libera)
AZZURRA “Napoli nel cuore” CASTEL DELL’OVO
Napoli 23.01 – 10.02.2008
ASPETTANDO MUSES CentroCulturale MADAU
Chiaramonti SS (I) 29.03 – 12.04.2008
Vincent cerca Gregory
Apparente ricerca di ordine e giustizia, Vincent Gregory offre un caleidoscopio di colori e di pinguini che svolgono diligentemente il ruolo che l’artista gli assegna.
Apparente ricerca di ordine e filosofia, pinguini e pinguini mai anonimi, sempre intenti a svolgere il loro compito nella società operosa che chiede produzione massima.
Apparente ricerca di ordine e passione, come il vortice del cuore; fibrillino i pinguini senza volgersi e senza soste per non perdere la gioia del provare.
Apparente ricerca di ordine e del disordine, dove tutto sembra perfetto e solo l’illusione rende vera l’imperfezione, solo il gioco delle apparenze fa gustare la creativa concezione del ricreare.
Apparente ricerca di ordine e illusione, come da bimbi nel castello incantato con le mille luminarie del luna park e delle sue musiche suadenti.
Apparente ricerca di ordine e certezza, solo apparente.
Apparente ricerca di perfettibile che l’artista elabora ossessivamente come addentando una fetta di pane e cioccolato; ci si sporca un po’ ma alla fine il gusto è appagato.
Apparente mondo di ricerca di un mondo alla ricerca di un mondo di pinguini volti alla ricerca di soluzioni volte alla ricerca dell’effetto che solo con i pinguini svolge la ricerca.
Apparente Vincent che disegna Gregory che declama Pinguinarte che sostiene l’artista.
Ricerca apparente, disegni apparenti, dipinti a parete.
Nello svolgere del cammino i pinguini si sollazzano, si circuiscono, si inebriano del fare e del partecipare; si dirà sono solo pinguini: infatti, creature animali che rispettano l’uomo e lo salvano in gabbie di mostre.
Eppure i pinguini che guardando la gente che li guarda pensano: “ poverini tutti uguali, chiusi in stanze chiuse, alienati in spiegazioni plausibili, incatenati ai modelli ed al costume, noi almeno del costume possiamo farne a meno!”.
Vincent cerca ordine e i pinguini lavorano di notte nella sua mente incessantemente.
Vincent cerca il gioco e i pinguini giocano nella memoria come sul pak.
Gregory pensa alle mostre e i pinguini si installano su tele e carta per mostrare l’arte di Vincent.
Gregory colora e dipinge e i pinguini scelgono toni e colori come dal sarto di grido.
Società e abitudini, costumi e modelli, indirizzi e ideologie, ma questo i pinguini lasciano che a pensarci sia l’artista.
Crea e ricrea, disegna e dipinge e con l’incanto della poesia narrante il mondo si compie di immagini di pinguini, diligenti e onirici, giocosi e operosi, come nel libro delle fiabe che non bastano mai ai richiami del sonno.
Insostenibile passione o ossessionante bisogno, chiese il giudice all’uomo sul banco.
L’uomo alzò lo sguardo e vide la mostra, si passò la mano sull’anima e divenne un pinguino.
Il giudice si stropicciò gli occhi e senza credo, ma con carte alla mano cominciò a disegnare pinguini.
Tutti nell’aula, colti da improvvisa passione si misero in giro a decantare i pinguini.
La mostra dell’artista aveva lasciato nei cuori e nelle menti un nuovo ordine e i pinguini aleggiavano di giorno e veleggiavano di notte senza sforzi ne accelerazioni, incessanti e pacati regalavano al mondo dipinti.
Vincent seduto nel suo studio guardava dalla finestra il cielo stellato ed un pinguino in deltaplano con uno striscione recante la scritta: Gregory dormi che al resto ci pensiamo noi!.
Incanto e ripetitività come ordito cesellato e ben ordinato, rapporto di una società decadente con i suoi biasimi e la condizione umana da sfondo perenne nell’abisso del disordine e l’artista che elabora con efficace metafora il senso nuovo del vissuto.
In fine e per chiudere, una domanda a chi legge: Poesia e incanto o ordine e società ?
La risposta nelle ultime opere dell’artista che elabora una teoria archeologica sulla base di ritrovamenti di disegni primordiali in grotte arenarie delle coste svizzere.
Ma il mare in svizzera non c’è !
Ecco perché la scoperta è di primaria importanza scientifica.
I pinguini già lo sapevano da millenni.
Gianni Nappa 11/11/07 Napoli (I)